Il Comune nega il Teatro Volta ai sindacati, niente festa del Primo Maggio

Se la risposta dell’Amministrazione comunale di Pavia, relativa alla richiesta di CGIL CISL e UIL, di utilizzo degli spazi del Teatro Volta, al quartiere Scala, per le celebrazioni del 1° maggio – in occasione della Giornata internazionale dei Lavoratori – già ci aveva lasciati alquanto sgomenti, le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Fracassi ci lasciano ancor più sconcertati e ci trovano costretti a rispondere per precisare alcuni aspetti.
Stando alla risposta scritta, successiva alla nostra richiesta, le motivazioni alla base del diniego, sarebbero risiedute nel fatto che le attività proposte non fossero identificabili con le finalità istituzionali della struttura e con gli indirizzi sociali e culturali fatti propri dall’Amministrazione comunale.
Già a seguito di questa risposta, avremmo dovuto prosupporre, cosa di non poco conto, che il tema del lavoro, in tutte le sue declinazioni, a partire della sua centralità contenuta nella nostra Carta Costituzionale, non rientrasse negli indirizzi sociali e culturali dell’Amministrazione comunale di Pavia – in un fase in cui, peraltro, sarebbe necessario mettere al centro del dibattito pubblico il tema del lavoro e della necessità di migliorare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori nel Paese e anche nella nostra provincia, incominciando dal basso livello dei salari, dal contrasto alla precarietà e dalla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nelle sue dichiarazioni di oggi, il Sindaco parla invece di incompatibilità con l’organizzazione di eventi politico sindacali, non di attività con finalità istituzionali e indirizzi sociali non identificabili con quelli dell’Amministrazione comunale.
Poche idee, ma confuse insomma, che in ogni caso non ci trovano d’accordo, in quanto riteniamo alquanto pretestuoso definire che le celebrazioni del 1° Maggio, peraltro organizzate in modo unitario da CGIL CISL e UIL, siano definibili come attività politico- sindacale, tantomeno come non in linea con gli indirizzi sociale e culturali del Comune.
Inoltre, a noi non risulta che il Regolamento a cui si riferisce il Sindaco e di cui peraltro non vi è traccia sul sito del Teatro Volta, contenga al suo interno tali indicazioni riguardo la concessione.
In ultimo, ci teniamo a precisare che la nostra Organizzazione sindacale è solita richiedere l’utilizzo di locali pubblici mediante i canali istituzionali e attraverso le modalità previste dai Regolamenti, non tramite richieste telefoniche che presuppongono concessioni a titolo personale.
Valutiamo complessivamente questi fatti, come una grave mancanza di rispetto nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del territorio e della città, che non fa che testimoniare la poca attenzione alle tematiche del lavoro che questa Amministrazione comunale ha tenuto in questi anni.

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